Disturbi dell’alimentazione

Disturbi dell’alimentazione

L’anoressia e la bulimia spesso vengono indicate come patologie esclusivamente femminili, dimenticando che i dati statistici indicano una forte incidenza anche nella popolazione maschile. I primi sintomi di questi disturbi dell’alimentazione si cominciano a riscontrare già tra adolescenti e giovani adulti, che cominciano ad affrontare i cambiamenti fisici tipici di questo periodo dello sviluppo.

L’anoressia e la bulimia sono caratterizzate da un’eccessiva attenzione al peso, alle forme corporee e all’alimentazione tanto da indurre una serie di comportamenti di controllo del peso al limite dell’ossessione. Negli anoressici e nei bulimici le difficoltà con il proprio corpo e con il cibo traducono difficoltà più profonde, vissute con le percezioni corporee, con le emozioni e con le relazioni.

La difficoltà di relazione con il mondo si mostra come difficoltà di relazione con il cibo/mondo. Tutte le emozioni vengono rilette come percezioni corporee e le pulsioni ricondotte alla primitiva pulsione della fame. Il cibo diviene quindi l’oggetto sul quale veicolare tutte le difficoltà relazionali, trasformando la patologia delle relazioni in patologia del rapporto con il cibo.

Negando la fame, obbligandosi al digiuno, come fa ad esempio l’anoressica, si nega un mondo emotivo che spaventa e che non ci si sente in grado di gestire appropriatamente. Attraverso la negazione del corpo e dei suoi aspetti, l’anoressica così come la bulimica cerca di superare le frustrazioni.

Rivolgersi ad uno psicologo, psicoterapeuta, che possa valutare per poi aiutare, è di estrema importanza. L’utilizzo della tecnica del Gioco della Sabbia, spazio libero, protettivo e contenitivo, dà la possibilità di prendere contatto con se stessi, coinvolgendo il corpo nella manipolazione della sabbia, imparando a gestire le emozioni, permettendo ai contenuti profondi di emergere senza bisogno di passare attraverso gli schemi intellettivi, che sono spesso di ostacolo in alcuni pazienti o in alcuni momenti, ed in cui le difese particolarmente attive bloccano l’espressività verbale. I contenuti troppo pregnanti sono praticamente intraducibili attraverso gli schemi usuali: con la SandPlay Therapy possono emergere.